Pensavo fossi ambassador e invece era una sola: come diventare influencer evitando le truffe

“Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”, afferma il famoso proverbio e le aspiranti influencer di tutto il mondo devono tenerlo bene a mente, se vogliono proseguire la carriera dei loro sogni.

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Se i bambini degli anni ‘90 volevano diventare calciatori e ballerine, le nuove leve puntano ad una fama ben diversa, quella che viaggia sul web, fatta di IG-stories, sponsorizzazioni e codici sconto. Con la crescita di tale fenomeno, però, le opportunità di facile guadagno vanno prese sempre più con le pinze, poiché, spesso, nascondono  tranelli che possono sfociare in vere e proprie truffe.

Come faccio a saperlo? vi chiederete. Beh, perché la vostra cara Sardina l’ha voluto sperimentare sulle proprie pinne in una mini inchiesta, durata qualche mese. Ecco, dunque, tutto ciò che ho imparato da questa esperienza e a cui vi consiglio di prestare molta attenzione!

Tutto inizia quando, su Instagram, ricevo un commento in inglese, che recita circa quanto segue: “Ciao, abbiamo visto il tuo profilo e lo adoriamo, siamo molto interessati a collaborare. Inviaci un direct per saperne di più”. Primo campanello d’allarme! È possibile che un’azienda seria voglia pubblicità da un profilo con addirittura meno di mille follower? Conoscendo quanto il mondo delle influencer e delle fashion icon sia in espansione, una tecnica di marketing simile fa acqua da tutte le parti; ecco, dunque, che mi incuriosisco e decido di stalkerare il profilo incriminato prima di inviare il messaggio richiesto.

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L’account da cui mi contattano è una sorta di profilo secondario di quello che sembra essere un sito che vende gioielli online, scovando “gioielli rari per tutti i giorni”, come si legge nella sua biografia. Decisa a portare avanti le mie ricerche, mi fingo interessata: “Salve, ho ricevuto il vostro messaggio”, scrivo loro “Che tipo di collaborazione avete in mente?” e in men che non si dica, ricevo risposta. “Abbiamo una proposta per te” mi dicono, quasi come in una scena de “Il Padrino” e successivamente mi invitano a diventare ambassador del brand, ossia a sponsorizzarlo, ricevendo in cambio un link affiliato e un codice sconto personalizzato, sulla base dei quali, sostengono, avrei guadagnato una determinata percentuale per ogni visualizzazione o acquisto effettuato. In pratica, più gente porti sul sito o più gente usa il tuo sconto prima dell’acquisto, più ricevi denaro. Tutto abbastanza nella norma, se non fosse che io stessa sono obbligata a scegliere dei gioielli dal sito e comprarli a mie spese, prima di poter diventare a tutti gli effetti ambasciatrice del marchio. “Solo perché sei tu”, mi promettono, “pur non avendo mai comprato dal nostro sito, ti diamo un codice sconto del 50% che potrai utilizzare sul tuo primo acquisto, in modo da ridurre le spese e diventare ambassador più velocemente.”

Altro che campanello d’allarme, l’intera conversazione è pari ad una sirena dei pompieri!

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Partiamo dall’inizio: l’avermi contattata da un account secondario non lascia presagire niente di buono, quasi come se fosse un modo per evitare segnalazioni o ulteriori problemi alla pagina principale (la quale, tra l’altro, è attualmente inattiva dal 14 Luglio, data dell’ultima pubblicazione). In secondo luogo, dobbiamo necessariamente mettere in chiaro una cosa: in nessun modo per ottenere un lavoro si è obbligati a sborsare del denaro e questo, com’è ovvio, vale in ogni campo. In ultimo, ma non per importanza, appare sospetta anche la garanzia di spedizione gratuita in tutto il mondo, sia per gli ambassador che per gli altri acquirenti. Pensate a della merce preziosa -perché sul sito si parla sempre di gioielli– che deve arrivare dagli Stati Uniti all’Italia: per assicurarne l’effettiva consegna, il pacco dovrà, come minimo,  essere sottoposto a spedizione sicura, che ha un costo ben superiore a quello dei classici corrieri; se poi il Paese di provenienza della merce e quello di arrivo sono molto distanti, non ci resta che immaginare quanto possa essere elevato l’ammontare finale. Su questo sito, invece, sembra che tutto ciò passi in secondo piano. È evidente, quindi, che il loro guadagno si celi altrove.

Procedo, dunque, all’acquisto, volendo arrivare fino in fondo. Spulcio tra tutti gli orecchini del sito e trovo  un paio di pendenti molto carini e non troppo cari: due lune rovesciate stile Sailor Moon, sorrette da piccole stelle tempestate di brillantini. La descrizione mi assicura che siano luminosi, in metallo placcato in oro 14 carati; mi garantisce che sarò soddisfatta al 100% e che una parte del ricavato andrà in beneficenza, senza ovviamente specificare a quale associazione. Anche le recensioni, tutte stranamente anonime, riportano un punteggio di 5 su 5. Concludo, così, di acquistarli: prezzo originale 44$, col mio sconto 22$. Pago rigorosamente con PayPal ( e menomale, dopo capirete perché) e come precedentemente dettomi, invio il numero d’ordine alla pagina Instagram che mi ha contattato, per farmi attivare il codice personalizzato da vera Chiara Ferragni de noialtri.

Da qui, entriamo, come se stessimo affrontando un lutto, nella fase della negazione. Non mia, ovviamente, ma del sito, che non mi permette di vedere che fine abbia fatto il mio pacco, nonostante siano ben 10 giorni che attendo invano.

Le istruzioni post pagamento erano chiare: mi avrebbero avvertito con una mail per farmi sapere quando avrebbero preparato l’ordine e successivamente, per rendermi edotta della partenza del pacco. Spedizione tracciabile e sicura, assicuravano, ma nulla è visibile sul sito. Mi convinco, quindi, a contattare il centro assistenza, tramite messaggio privato sempre su Instagram, stavolta alla pagina ufficiale, e uno sconosciuto operatore mi avverte, con un giorno di ritardo e un misero screenshot, che il mio pacco si trova nel Centro Scambi Internazionale ed è stato presumibilmente già affidato al corriere italiano, visto che le informazioni riportate sono scritte in questa lingua.

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Screenshot della conversazione avuta col centro assistenza del sito.

Ma le stranezze non finiscono qui, perché, in alto a sinistra, la foto parla chiaro: la merce ha una insolita provenienza, per essere un gioiello di fattura americana. Si legge, infatti, che essa giunge – indovinate?- dalla Cina con furore. Oh, adesso ne siamo sicuri, la sola che pensavamo fosse soltanto una nostra fantasia è, invece, nient’altro che la realtà. Siamo nella fase dell’accettazione.

Passano altri 5 giorni quando, oramai inaspettatamente, il corriere mi citofona e mi consegna l’agognato pacchetto. Che dire? La sorpresa è enorme e non solo perché ero convinta di non ricevere più il mio paio di orecchini, ma soprattutto perché la confezione che mi viene recapitata è tutt’altro che degna di un brand di medio-alto livello. Si tratta, infatti, di una misera bustina di plastica grigia, con sopra il mio nome e il mio indirizzo -pure scritto male-, contenente un foglietto di pluriball e i fantomatici gioielli, che da placcati in oro 14K, diventano patacche in pura plastica e lustrini. Non che siano brutti, anzi, sono leggeri, comodi e danno molta luce ad ogni look (almeno su questo il sito non mentiva) e infatti li uso tuttora, semplicemente, non sono prodotti conformi alla descrizione, essendo riconducibili, più che a gioielli rari, a cianfrusaglie cinesi, che mai potrebbero valere i 22 $ pagati o peggio ancora, i 44$ iniziali! E infatti, mesi dopo, per puro caso, mi imbatto in un sito che vende gli stessi articoli alla modica cifra di circa 1$, prezzo più che giusto per due pendenti di plastica.

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Confronto tra prezzi per gli stessi orecchini.

Non mi fermo. Oramai, ho la merce, vediamo almeno se il codice sconto funziona! Aziono la fotocamera per uno shooting improvvisato, lo carico sul mio profilo e ricevo subito molti complimenti; decido, così, di passare, ad alcuni amici, il link affiliato e… indovinate? Nonostante le visualizzazioni compiute, il mio ambassador-account non riceve i punti di credito stabiliti e sapete perché? Perché non esiste nessun link di affiliazione: quello che mi hanno dato è solo il collegamento diretto alla pagina principale del sito. Chi se lo sarebbe aspettato, vero?

Da quest’estate -quando ho deciso di rispondere a quel commento- ad ora, sono stata invasa di messaggi di pagine che desiderano collaborare con me e inserirmi nel loro programma di ambassadorTutte usano la stessa tecnica, promettendo percentuali più o meno elevate e in un caso, addirittura, un viaggio a Parigi e tutte sono nate allo scopo di attirare ignari acquirenti nelle loro trappole, facendo passare accessori o vestiti di bassa qualità per pezzi rari e di grande pregio, attribuendo loro un valore di mercato di gran lunga superiore all’originale.

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Inoltre, non è infrequente che la merce ordinata non arrivi mai o che, al momento del pagamento, la somma finale, già fin troppo elevata, venga reiteratamente sottratta dalla carta di credito della povera vittima, dando luogo alla perpetrazione di un comportamento illecito che va immediatamente denunciato. È per questo, come vi preannunciavo, che bisognerebbe sempre munirsi di carte prepagate, sulle quali caricare l’ammontare preciso che si andrà a pagare, onde evitare spiacevoli sorprese.

Per quanto questi possano sembrare consigli ovvi e a molti di voi appaia impossibile che qualcuno cada in trappole simili, la comunità di Instagram si espande a vista d’occhio e il variegato pubblico, soprattutto nelle sue fasce più vulnerabili (preadolescenti e over50), non è sempre ben informato sui pericoli a cui va incontro ed è, spesso, tentato da facili e redditizie opportunità lavorative. A questo fine, oltre a segnalare alla piattaforma l’esistenza di impostori simili, prima di compiere un qualsiasi acquisto o di sottoscrivere un contratto di sponsorizzazione fasullo, è bene consultare gli svariati portali che, grazie a un proficuo scambio di pareri e esperienze dirette, riportano le recensioni dei clienti e mettono in guardia gli utenti sui tranelli che si celano dietro alcune proposte di collaborazione poco chiare.

Cosa ci insegna, dunque, la triste -ma neanche troppo- storia della Sardina? Che se cerchi il Potere del Cristallo di Luna in orecchini di plastica, è il caso che continui a sognare di fare la ballerina, invece di buttarti sul mercato delle influencer, perché, mia cara, sei troppo anni ‘90 per sopravvivere alle insidie del web.